Al giorno d’oggi la interdisciplinarità è divenuta di moda, ma non sempre risulta chiaro che cosa si debba intendere con questo termine, né come un lavoro interdisciplinare possa essere svolto con profitto. La prospettiva interdisciplinare diviene poi più delicata, ma anche più attraente, quando il dialogo non è condotto soltanto fra diverse discipline scientifiche, come ad esempio la matematica, la fisica o la biologia, ma si spinge a coinvolgere, partendo dalle scienze, la stessa filosofia e, per certi versi, anche la riflessione teologica. La metodologia che il lettore incontrerà in questo Avvio al lavoro interdisciplinare non si identifica con una semplice messa a confronto dei contenuti di diverse discipline, né esprime, tantomeno, la “somma” delle conoscenze delle diverse scienze a proposito di uno stesso oggetto. Si tratta, piuttosto, di una interdisciplinarità intenzionalmente affrontata nel quadro di una “unità del sapere”. Le diverse discipline operano una comune riflessione sui fondamenti del proprio conoscere e sulle modalità (razionali, analogiche, simboliche, estetiche) con cui tale conoscere si esprime, rendendo possibile il loro dialogo senza equivoci o facili concordismi. Un dialogo che consente anche alla teologia di offrire il proprio contributo, mediante una più profonda lettura della realtà, anche di quella fisica, alla luce dei contenuti della Rivelazione cristiana.
Alberto Strumia, dottore in Fisica e in Teologia, è stato ordinario di fisica-matematica all’Università di Bari ed è docente di filosofia della natura e della scienza alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna. Si occupa di logica formale e di teoria dei fondamenti.
Giuseppe Tanzella-Nitti, dottore in Astronomia e in Teologia, è stato ricercatore CNR all’Istituto di Radioastronomia di Bologna e astronomo all’Osservatorio Astrononico di Torino; è oggi ordinario di Teologia fondamentale alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma, dove dirige la Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare.