Il lavoro esamina le modifiche e le principali novità intervenute nell’ambito dell’organizzazione giudiziaria, e in particolare in Italia, a seguito della riforma del processo matrimoniale canonico avvenuta tramite il motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus (MIDI) nel dicembre del 2015.
Inserendo l’oggetto di studio nella più ampia cornice dei principi basilari del processo – natura giudiziale, diritto di difesa, doppio grado di giurisdizione, contraddittorio – il lavoro, che presenta sempre per ogni argomento una breve introduzione storica, analizza nella prima parte le novità che si sono registrate in tema di potestà giudiziale e di fori della competenza per cercare di valutare l’incidenza del MIDI sui tribunali ecclesiastici diocesani ed interdiocesani di prima istanza relativa non solo all’erezione e alla costituzione, ma anche all’organizzazione interna attraverso la disamina delle competenze, della formazione, delle novità riguardanti tutte le figure che operano presso i tribunali ecclesiastici: dal Vescovo ai giudici, dalle parti pubbliche (difensore del vincolo e promotore di giustizia) al notaio e ai patroni stabili e di fiducia, ciascuno considerato sempre secondo uno schema che ripercorre i precedenti storici e normativi per giungere poi alle novità introdotte dalla riforma. Nella seconda parte, la ricerca si focalizza sulle novità organizzative che interessano i tribunali di seconda e ulteriore istanza, soprattutto per ciò che concerne la costituzione e l’individuazione degli organi competenti per l’appello e, più brevemente per le altre impugnazioni (querela di nullità e nuova proposizione di causa). In modo speculare alla prima parte lo studio esamina anche le competenze e le mansioni degli operatori di giustizia che operano in questi tribunali.
Dal momento che le novità organizzative hanno coinvolto in modo particolare l’Italia, il lavoro segue l’andamento e l’evoluzione che dal 2016 al 2023 ha interessato la penisola nel passaggio dal consolidato sistema dei tribunali regionali alle recenti realtà diocesane ed interdiocesane, provocando, tramite una nuova distribuzione delle strutture, una diversa geografia giudiziaria.
A tal fine, si è ricorso non solo alle fonti tradizionali come quelle normative, magisteriali e dottrinali ma anche ad altre più innovative e sperimentali quali le indagini condotte personalmente dall’autrice per raccogliere dati sensibili e il costante monitoraggio di siti che periodicamente rilasciano informazioni ufficiali tramite cui si è potuto offrire una panoramica aggiornata del processo di cambiamento ed assestamento ancora in atto.
De la ontología a la historia
Este estudio desea ofrecer una comprensión de la libertad según el pensamiento de Jean Daniélou (1905-1974). Concretamente, se analiza esa dimensión humana en el marco de la teología de la historia descrita por el autor francés. Para contextualizar su figura, es útil...