Da Ulisse a Don Chisciotte e fino a Frodo Baggins, la letteratura è piena di figure che sono in un senso o nell’altro in cammino verso casa. In qualunque modo ha inizio il viaggio: in esilio, nel bel mezzo di un’avventura o nel mondo impersonale della vita pubblica, l’ultima destinazione è sempre la “casa”, luogo spirituale o fisico dove nessuno è mai straniero, luogo dove una persona trova legami che durano sempre, e dove scopre la sua vera identità e le proprie radici. Sia nella Bibbia che nella letteratura universale la “destinazione domestica” dell’uomo è spesso ricca di significato religioso, ed è sorgente di affetti e sentimenti come la sicurezza, la letizia, l’alienazione, la nostalgia. La casa riscoperta, luogo che mai muta e allo stesso tempo mai uguale, diventa il punto ideale dal quale partire per riflettere sulla storia della propria vita e sul posto che ognuno occupa nel mondo.
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Cooperari sequitur co-esse
En su Curso de psicología general (L.P. XXI), Leonardo Polo dice: "Si de algo nos ocupamos los filósofos es de lo que se podría llamar lo obvio: y si algún interés, o alguna importancia, puede tener la actuación de un filósofo para las personas que no...