S. Paolo VI, istituendo la Sectio Altera del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, fece sì che il contenzioso amministrativo divenisse un mezzo per stimolare e vivere la fedeltà a Dio nella comunione, nonché uno strumento molto rilevante per mostrare la dimensione salvifica sacramentale della Chiesa.
Il presente studio, delimitato ad un lasso di tempo ben determinato (dal 1968 al 1982, cioè dall’istituzione della Sectio Altera alla promulgazione del CIC 1983) e circoscritto ad una definita categoria di persone fisiche (i membri degli istituti religiosi), offre, insieme alla traduzione in italiano, un’analisi delle quattordici sentenze di contenzioso amministrativo pubblicate nonché di alcuni indirizzi giurisprudenziali presenti in esse.
La ricerca (vagliando l’attività interpretativa dei giudici alla luce del can. 16 § 3 CIC 1983, le massime giurisprudenziali e gli obiter dicta) dimostra che la Sectio Altera ha il compito di responsabilizzare i fedeli a riguardo dei loro diritti e doveri, per far comprendere la ragione dei rapporti giuridici, al fine di viverli pienamente con frutto. Nello stesso tempo, analizzando il suo operato negli anni 1968-1982 (con una presentazione di tutte le 51 decisioni pubblicate in tale periodo e una rassegna della materia riguardante i membri degli istituti religiosi in quanto oggetto di alcune decisioni) evidenzia l’indole diaconale della Chiesa che cerca di superare e di risolvere i conflitti affinché la comunione sia reale.
La presentazione di alcuni chiarimenti dei concetti giuridici operato in ambito sostantivo e in ambito processuale rende manifesto che la controversia non è un momento di scontro inconciliabile, ma un’autentica forma di promozione e di tutela dei diritti fondamentali della persona umana. Infine, attraverso otto elementi scelti e approfonditi, si è dimostrato come la Sectio Altera non si è limitata alla mera verifica della legalità formale di un atto amministrativo, ma ha esplicato un’opera di discernimento e di ragionamento che, nella continuità della tradizione legislativa della Chiesa, ha operato, in maniera innovativa e incisiva, una riscoperta di quei valori che erano andati sommersi nel solco della tradizione e la cui valorizzazione ha portato a quel rinnovamento nella continuità con la revisione del Codice di Diritto Canonico.
Aldo Figliuzzi, nato a Taurianova (RC) nel 1977, è stato ordinato presbitero per la Diocesi di Lamezia Terme il 29 giugno 2002. Ha conseguito la licenza in Teologia Dogmatica con specializzazione Cristologica (Pontificia Università Lateranense), la licenza e il dottorato in Diritto Canonico (Pontificia Università della Santa Croce). Canonico del Capitolo Cattedrale, è vicario giudiziale della Diocesi di Lamezia Terme, parroco, giudice stabile presso il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro. Autore di diverse pubblicazioni, ha frequentato lo Studio Rotale sostenendo tutti gli esami ed ha approfondito gli studi ottenendo i diplomi in: Magistero ecclesiale e Normativa canonica della Vita Consacrata (Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica); Specializzazione in Studi Sindonici (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum); Arte e Teologia (Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sez. San Luigi).