Il pensiero antropologico cristiano si alimenta della verità rivelata per cui l’uomo è stato creato a immagine di Dio (in Cristo) per giungere ad essere attraverso la grazia (sempre in Cristo) figlio adottivo di Dio e partecipe della sua gloria. La continuità tra la condizione di immagine e la condizione filiale è propria della concezione antropologica cristiana, radicalmente cristocentrica. Lo esprime assai bene nei nostri giorni un testo del Concilio Vaticano II, testimone della dottrina cristiana di sempre: «Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione» (Gaudium et spes, n. 22).
Questo è il fondamento rivelato della grandezza e della dignità dell’uomo, che l’intelletto cristiano deve oggi saper esprimere, in diversi modi, in ogni ambito del sapere. Allo stesso tempo, affinché i valori cristiani mantengano una presenza reale e operativa nella società civile, e la loro positiva influenza si faccia sentire nel campo della cultura, dell’educazione, dell’informazione, dell’economia, della salute, ecc., è necessario che i cristiani che lavorano in questi campi riscoprano – con la Chiesa contemporanea – il significato ultimo della loro vocazione personale alla santità e all’apostolato.
Sapere di essere creature a immagine di Dio, sapersi figli di Dio in Cristo, sapersi chiamati alla santità e a santificare dal di dentro l’intera creazione: ecco i contenuti teologici essenziali dell’identità cristiana della persona. Questo libro ha lo scopo di studiare i suoi fondamenti dottrinali, divisi in tre parti che sono state rispettivamente chiamate: I. A immagine di Dio in Cristo: teologia dell’imago Dei; II. Figli di Dio in Cristo per lo Spirito Santo: teologia della filiazione divina adottiva; III. Chiamati alla santità in Cristo e nella Chiesa: teologia della santità.
Antonio Aranda è attualmente professore ordinario di dogmatica presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Navarra (Spagna), e professore visitante presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma), della quale è stato anche, durante diversi anni, professore ordinario e decano. È stato direttore della rivista Scripta Theologica (1988-1992) e della rivista Annales Theologici (1995-1998). Tra le sue opere ricordiamo La lógica de la unidad de vida. Identidad cristiana en una sociedad pluralista (2000) e, in questa stessa collana «Vedo scorrere in voi il sangue di Cristo» Studio sul cristocentrismo di san Josemaría Escrivá.