Chiunque abbia un po’ di familiarità con la teologia e con la dottrina cristiana sa che Gesù è il nostro salvatore perché “con la sua santa Croce ha redento il mondo” (CCC 2669). Negli ultimi decenni, però, è maturata la convinzione che la nostra salvezza sia frutto dell’intera vita di Cristo, che ogni suo atto sia redentore e abbia valore salvifico. Ma qual è esattamente il legame che intercorre tra gli atti di Gesù e la salvezza umana? E più ancora, come intendere gli atti umani di Cristo? Come pensare la sua conoscenza e la sua libertà? Gesù è il Verbo incarnato, il Rivelatore inviato dal Padre per instaurare il Regno dei cieli. Il suo “mondo interiore”, quindi, deve essere in qualche modo singolare ed eccelso. Egli, però, è anche vero uomo, è uno di noi, e la sua interiorità non è avulsa dalla condizione storica, incarnata, né è esente dai processi di maturazione e di sviluppo propri di ogni essere umano. Eternità e temporalità, storicità e trascendenza si incontrano e coesistono in ogni atto di Gesù. Il presente volume, nato in ambito accademico, intende proporre una trattazione sintetica e alcuni spunti di riflessione sugli aspetti essenziali di questi interessanti e complessi temi cristologici, e offrire un contributo all’ormai antico dialogo teologico su di essi.
Antonio Ducay, sacerdote, dottore in Teologia e laureato in Ingegneria civile, è professore ordinario di Cristologia presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma). Da alcuni anni si dedica in particolare all’approfondimento di tematiche cristologiche e mariologiche. Tra le sue pubblicazioni in lingua italiana ricordiamo: Un solo mediatore? Pensare la salvezza alla luce della “Dominus Iesus”, Edusc, Roma 2003; Il Concilio di Calcedonia 1550 anni dopo (a cura di), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003; La prediletta di Dio. Sintesi di Mariologia, Aracne, Roma 2013; Il Figlio Salvatore. Breve cristologia, Cantagalli, Milano 2014; Riportare il mondo al Padre. Corso di soteriologia cristiana, Edusc, Roma 2016.