Questo volume, nel quale si studia la metodologia tertullianea (dando a questo vocabolo tanto il senso oggettivo quanto quello soggettivo), nasce come il prodotto, e allo stesso tempo il completamento, di una serie di articoli precedentemente pubblicati e adesso rivisti, e da una nuova serie di considerazioni che vedono la luce per la prima volta. A Tertulliano si attribuisce l’espressione «credo quia absurdum», che in realtà non compare in nessuno dei suoi scritti conservati. Invece, vi si trova l’espressione «credibile. . . quia ineptum», che dà il titolo a questo studio e che è analizzata alla fine queste pagine. In primo luogo si impostano le questioni fondamentali: il linguaggio (cap. 1), come passo imprescindibile dell’ermeneutica;le fonti (cap. 2); l’uso della ragione (cap. 3); la Filosofia (capp. 4 e 5); gli elementi propri del ragionamento cristiano: la regola Fidei (cap. 6), elemento di guida del pensiero tertullianeo;
l’esegesi (capp. 7 e 8); le questioni storiche (capp. 9–11). Per la Filosofia e per l’esegesi si è suddivisa la ricerca in due capitoli: il primo teorico, il secondo più pratico. Come conclusione, ci si sofferma sui due testi che sembrano essere stati, lungo la storia della critica, i più dibattuti e pertanto all’origine di interpretazioni di senso completamente opposto.
Jerónimo Leal è nato a Madrid nel 1961. Dopo la Laurea in Lettere Classiche, ha ottenuto il dottorato all’Istituto Patristico «Augustinianum», di Roma. È docente di Patrologia nella Pontificia Università della Santa Croce e all’Istituto Patristico «Augustinianum». Tra le sue pubblicazioni, si possono elencare La antropología de Tertuliano. Estudio de los tratados polémicos de los años 207-212 d.C. (Studia Ephemeridis Augustinianum 76, Roma 2001);
Tertuliano, A los paganos. El testimonio del alma. (Biblioteca de Patrística 63, Madrid 2004);Actas latinas de mártires africanos, (Fuentes Patrísticas 22, Madrid 2009).