Nel trattare della rivelazione, la “Dei Verbum” descrive il processo della storia della salvezza che sfocia nella «pienezza dei tempi» quando lo stesso Figlio di Dio viene a comunicare gli insondabili misteri di Dio agli uomini. Il documento si sofferma in particolare sulla rivelazione nella nuova alleanza, contenuta specialmente nei vangeli. Partendo dalla persona e dalla predicazione di Gesù Cristo, il testo sottolinea i punti di convergenza fra il Gesù della storia e il Cristo della fede , in uno sforzo per mettere in risalto il rapporto fra storia e teologia. L’interesse per questi argomenti era già presente agli inizi del XX secolo, come si desume dalla ricerca che mise in moto la critica moderna, specie nelle altre confessioni cristiane. Il documento “Sancta Mater Ecclesia” ha sancito, a pieno titolo, il ruolo dell’esegesi cattolica contemporanea nello studio della figura di Gesù nei Quattro Vangeli.
Nel presente studio si mostrerà ogni vangelo con le caratteristiche proprie, a confronto con gli altri. Ci limiteremo ai tre primi, chiamati sinottici, perché permettono di essere contemplati insieme in tre colonne, fornendo una visione d’insieme che in greco si chiama appunto sinossi. Si menzionerà qualche volta anche il Quarto vangelo, in relazione con gli altri tre. Il suo stile è letterario diverso, perché presenta una concezione teologica di Gesù più esplicita di quella dei sinottici.
BERNARDO ESTRADA è Professore Ordinario di Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce e Direttore del Dipartimento di Sacra Scrittura della medesima Università. È autore di numerosi libri e articoli su temi biblici neotestamentari. In italiano ha pubblicato “Lieti nella speranza. La gioia nel Nuovo Testamento” (Roma 2001).