Gli abusi liturgici costituiscono un grave segno di malore e un’evidente ingiustizia nell’organismo ecclesiale e, in primo luogo, nel contegno dei ministri sacri. Questa sentita piaga ecclesiale si è acutizzata nella postmodernità e non sembra aver ancora trovato una soluzione adeguata nella consapevolezza e nel costume della comunità cristiana. La coscienza della minaccia, l’incentivo alla formazione e motivazione degli agenti e l’elaborazione di una adeguata concezione giusliturgica inducono a coltivare sempre di più la cultura del bene giuridico e della giustizia cultuale. Il testo si struttura in tre parti: la prima è dedicata alla configurazione, la seconda all’esperienza e la terza alla cura dell’abusività liturgica. Ciascuna parte esamina l’aspetto considerato in due capitoli distinti. L’individuazione tipologica della figura cerca di indagare i principali tratti della fattispecie e la radicalità dell’ingiustizia. Il magistero e gli interventi pontifici evidenziano la piena attualità del problema e i sentiti limiti nell’ortoprassi celebrativa. Le forme di intervento correttivo esplorano le misure disciplinari, amministrative e penali percorribili. L’intento del volume è prevalentemente dialogico e formativo: cercare di avviare una linea di ricerca sull’argomento e motivare un’efficace reazione ecclesiale. Il taglio riflessivo e saggistico prescelto (i rilievi personali prevalgono sui dati e sulle nozioni) dà spazio anche a considerazioni deontologiche, epistemologiche e pastorali.
Massimo del Pozzo è Professore Ordinario di Diritto costituzionale canonico nella Pontificia Università della Santa Croce e docente di Profili giuridici della liturgia della Chiesa nel relativo Istituto di Teologia liturgica. È autore di più di una dozzina di manuali o monografie canonistici. In ambito giusliturgico ha già pubblicato: La dimensione giuridica della liturgia (2008), Luoghi della celebrazione “sub specie iusti” (2010), La giustizia nel culto (2013), I precetti generali della Chiesa (2018), La disciplina del clero (2022). Ha prodotto inoltre oltre un centinaio di articoli e contributi di carattere costituzionalistico, processualistico e giusliturgico.