Sia nel dialogo ecumenico fra la Chiesa Cattolica e le Confessioni sorte dalla Riforma, sia in quello con gli Ortodossi (ora felicemente riavviato), la successione apostolica nell’episcopato appare sempre più come tema centrale e decisivo, dal quale si snodano altre problematiche ad essa intrinsecamente collegate. Come sfondo di queste discussioni troviamo la questione ecclesiologica; la nozione teologica di successione apostolica, infatti, si proietta direttamente sul modo di comprendere la Chiesa e, viceversa, le diverse ecclesiologie sottese incidono in maniera decisiva sulle posizioni assunte nei confronti della successione.
Questa circolarità fra successione apostolica ed ecclesiologia è in gran parte condizionata dalla storia: non solo per il diverso peso assunto da questo legame lungo i diversi secoli, ma anche per la progressiva scoperta di documenti di varia indole che rafforzano o smentiscono le varie tesi sostenute sull’argomento. Ciò rende obbligatorio un approccio storico, senza tuttavia uscire dalla metodologia teologica. Dalla trattazione storica, quindi, si approda alla sostanza teologica.
Il secolo XX costituisce un periodo di feconda maturazione del tema, trainato dall’evoluzione dell’ecclesiologia, dal nuovo clima ecumenico e dagli studi biblici, patristici e liturgici. In questo contesto l’argomento affrontato riceve un’interessante chiarificazione, presentata in queste pagine in ordine sistematico e propositivo.
Philip Goyret è nato negli Stati Uniti (1956) ed ha vissuto in Uruguay e in Argentina prima del suo trasferimento a Roma. Ingegnere industriale, presbitero e Dottore in Teologia, è attualmente professore stabile presso la Pont. Università della Santa Croce. La sua docenza, le sue ricerche e le sue pubblicazioni vertono sull’ecclesiologia, sull’ecumenismo e sulla teologia sacramentaria. Ha collaborato come perito durante la X Assemblea Generale Ordinaria dei Sinodo dei Vescovi (2001). Dell’episcopato si è già occupato nei volumi El obispo, pastor de la Iglesia (1998) e Chiamati, consacrati inviati (2003).